Cura Vitiligine
La vitiligine è un disturbo della pigmentazione causato da agenti patogeni sui melanociti, le cellule responsabili della colorazione della cute. Per cause ancora non ben precisate i melanociti improvvisamente scompaiono dando luogo alla formazione di chiazze bianche. Statisticamente viene colpito dalla vitiligine circa il 2% della popolazione mondiale, in circa il 50% dei casi prima dei 20 anni ed in genere prima dei 40.
Nei bambini il decorso può essere molto rapido. La vitiligine non è una patologia contagiosa tuttavia viene considerata fortemente invalidante da un punto di vista psicologico e sociale per le ricadute sull’aspetto estetico.
I trattamenti sono efficaci e le cure, grazie alla ricerca, sono in continua evoluzione; grazie alle terapie non solo si riducono i sintomi ma, soprattutto, si impedisce alla malattia di progredire. Tuttavia, poichè le cause della vitiligine sembrano per lo più ancora ignote, a tutt’oggi non sembra esistere una cura risolutiva.
Quale terapia per la vitiligine
Il tipo di terapia è diverso a seconda dell’estensione delle chiazze e dallo stadio della malattia, nei casi più acuti sono preferibili le terapie sistemiche a base di immunodepressori.
A livello topico, oltre ai cortisonici, si trovano diverse creme a base di prodotti antiossidanti, derivati della vitamina D e immunomodulatori topici come Tacrlimus, Picrelimus, molto efficaci se la malattia è in fase iniziale. Nelle forme piccole e localizzate si può ricorrere direttamente al trapianto di cute, detto skin grafting, che consiste nella rimozione di una piccola parte di pelle dello stesso paziente, di normale pigmentazione, che viene trapiantata sulla zona interessata. Un’altra possibilità è l’utilizzo di steroidi topici, che intervengono pigmentando la parte di pelle chiazzata. Gli steroidi vengono usati, di norma, in associazione a preparati cortisonici. All’applicazione segue una graduale esposizione al sole, si comincia con 10 minuti al giorno, aumentando gradualmente fino ad un massimo di 30 minuti. Le pomate per gli adulti hanno una concentrazione elevata mentre sono più leggere per i bambini. La terapia con steroidi non può mai essere prolungata per evitare di causare spiacevoli effetti collaterali sulla pelle che tende ad assottigliarsi.
Terapia PUVA per la Vitiligine
La terapia PUVA topica consiste nell’applicazione sulla pelle di psoraleni, sostanze fotosensibilizzanti da utilizzare mezzora prima di esporsi ai raggi ultravioletti. Si applica uno strato sottile di tintura che viene poi rimossa, lavando bene la pelle al termine della seduta. Per evitare bruciature, o che si verifichi un’eccessiva pigmentazione, si protegge la pelle con una buona protezione solare. Il trattamento viene fatto in ospedale o in centri specializzati.
Quando la vitiligine è estesa oltre il 20% del corpo è particolarmente efficace la PUVA orale, che consiste nel prendere una dose di psoraleni via bocca due ore prima di esporsi alla luce dei raggi ultravioletti. Il trattamento avviene in una speciale cabina, il paziente deve spogliarsi integralmente ed indossare una protezione per il genitali e per gli occhi. In genere si prevedono due o tre sedute alla settimana, non consecutive, che vanno gradualmente diminuendo, il trattamento complessivo dura alcuni mesi. Per evitare pesanti effetti collaterali è vietato esporsi alla luce dalle 12 alle 24 ore successive al trattamento e proteggere gli occhi con gli occhiali da sole. La PUVA è vietata alle donne in gravidanza, a chi soffre di patologie epatiche, renali e di cataratta. Chi presenta lesioni alla pelle, di probabile evoluzione neoplastica, deve effettuare l’ablasione della lesione se vuole effettuare il trattamento.
Terapia UVB per la Vitiligine
Tra le tante la UVB a banda stretta è considerata forse la miglior scelta terapeutica per la vitiligine, in quanto ha dimostrato ampi margini di successo ed una buona stabilità nel tempo. Rispetto alla PUVA non richiede l’assunzione di farmaci via bocca, spesso seguiti da pesanti effetti collaterali a carico di fegato e rene. Le sedute durano solo pochi minuti, il numero e la frequenza viene stabilito a seconda del tipo di pelle, più o meno chiara e con maggiore o minore tendenza a scottarsi. Nella maggior parte dei casi sono sufficienti trattamenti di 1-3 sedute alla settimana, per un totale di 15-30 per ciclo. Nei giorni successivi non sono necessarie misure di protezione per gli occhi ne l’uso di creme protettive. Le sorgenti luminose sono diverse a seconda della grandezza della zona da trattare; ci sono le unità per mani e piedi, le cabine total body, i pannelli fronte retro o la fibra ottica per piccole aree. Le lampade hanno un emissione di 311 nanometri e durante l’esposizione alla luce non è necessario proteggere gli occhi. In vendita si trovano lampade per la cura domiciliare da utilizzarsi solo sotto stretto controllo medico; l’ospedale è comunque sempre la scelta più sicura.
Nei reparti di fototerapia degli ospedali o presso centri privati specializzati è disponibile anche la terapia laser a eccimeri, un raggio UVB ad alta concentrazione che viene diretto esclusivamente sulle chiazze salvaguardando il resto della pelle. Il riscontro è ottimo soprattutto su viso e collo. La durata media è di circa 30 sedute.
Nei casi in cui la vitiligine abbia un estensione di oltre il 70% la scelta del medico tende a ricadere su un tipo di terapia inverso: depigmentare la parte scura rimanente. Il trattamento viene effettuato col monobenziletere di idrochinone e richiede da un minimo di sei mesi ad un massimo di due anni. Tendenzialmente la pelle diventa più sensibile ai raggi del sole. Altre tecniche di depigmentazione vengono effettuate con la crioterapia e con laser Ruby QS da 694 nanometri.
Classificazione della Vitiligine
La vitiligine è classificata in due tipi principali, quella generalizzata, con chiazze simmetriche, e quella segmentaria, che riguarda solo una parte del corpo. Comunemente si ritiene che quando la malattia è recente si curi più facilmente, ma non di rado capita che anche chiazze di vecchia data possano ripigmentarsi. La risposta è sempre soggettiva e varia da paziente a paziente. In genere chi non ha ottenuto benefici dalla terapia si orienta verso i prodotti di Camoufage che ricoprono perfettamente le chiazze bianche; dal punto di vista medico, per gli straordinari effetti di benessere psicologico che inducono sul paziente e sul conseguente miglioramento della qualità della vita, l’utilizzo del Camoufage è considerato un trattamento vero e proprio, non meno delle altre sterapie.
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